martedì 31 agosto 2010

Quella notte

Il vento soffia freddo,
leggere onde scivolano
su quel mare scuro
che si fonde con il cielo nero all'orizzonte
ma in alto lucente, con la sua pallida compagna
che brilla in una notte
ancora fresca di pioggia.

Tra cielo e acqua quella città sospesa
difficile da capire
svogliata si calma
dopo l'ennesimo frenetico giorno.

I capelli scompigliati dal vento
le sue labbra rosee
i profondi incantevoli occhi scuri
quello sguardo in cui perdersi più e più volte
e da cui risvegliarsi
con l'eterno ritardo dell'indolenza.

Non posso dirle ciò che provo,
inutile, nella razionale coscienza
di una situazione immutabile, già scritta,
che non devo e
inevitabilmente non voglio cambiare.

In quel luogo,
dove l'acqua si divide
il cielo e il mare si uniscono
dove la luna unisce i cuori
e il vento della realtà li divide
ho taciuto il sentimento
che avrei dovuto, voglio, non potrò
mai condividere con te.